Gli impianti solari, ormai utilizzati quotidianamente nelle nuove realizzazioni e nelle ristruttrazioni, si dividono in “solare termico” e “fotovoltaico”.
Entrambi convertono l’energia elettromagnetica proveniente dal sole rispettivamente il primo in calore, il secondo in elettricità. E’ fondamentale quindi valutare queste risorse come nuovi combustibili, anche se in verità così recenti non sono, dato che la legge ormai obbliga l’utilizzo di questi sistemi.
La quantità di energia solare che raggiunge una superficie al suolo dipende dai seguenti fattori:
• La loDSC01375cazione dell’edificio
• Condizioni climatiche della zona
• Disposizione ed inclinazione degli apparati ricettori sull’edificio.
L’orientamento ottimale di questi apparati che catturano i raggi solari è verso sud e l’inclinazione sull’orizzonte si aggira tra i 25° e i 35° (dato di riferimento per l’Italia).
Non sempre i pannelli devono essere posizionati sulle coperture delle nostre case infatti esistono dei sistemi verticali applicati su pareti verticali anche se risultano più convenienti, in termini di energia prodotta, a latitudini più alte.
I sistemi solari termici convertono l’energia solare in calore, che può essere successivamente usata per la produzione di acqua calda sanitaria (ACS) o di energia termica per il riscaldamento degli ambienti .
La presenza di un accumulo di energia termica sotto forma di acqua calda è necessaria quando si utilizza una fonte aleatoria come quella solare infatti, senza l’accumulatore di energia, noi potremmo avere acqua calda solo ed esclusivamente quando all’esterno è una bella giornata di sole quindi escluderebbe le ore notturne e tutto il periodo invernale. L’accumulo permette di risolvere questo problema rendendo il sistema altamente utilizzabile.
Nonostante l’utilizzo di un accumulatore, un sistema solare termico non è in grado di rendere completamente autonoma un’abitazione per le caratteristiche naturali della fonte principale qual’è il sole. Durante la realizzazione di questo sistema viene fatta un’integrazione con il sistema termico tradizionale (quello che noi comunemente chiamiamo “impianto di riscaldamento”).
I sistemi fotovoltaici (FV) invece, convertono l’energia solare in energia elettrica a corrente continua.Il componente base è la cellula fotovoltaica che disposta in pannelli crea il Modulo fotovoltaico.
Il materiale in cui sono realizzate queste celle è il silicio, materiale in grado di reagire ai raggi solari.
Al fine di garantire un corretto funzionamento del sistema vengono utilizzati alcuni componenti aggiuntivi come regolatori di potenza, inverter ecc. chiamati BOS.
La durata del modulo fotovoltaico è ormai quasi sempre certificata per una vita minima di 20 anni in quanto la cella fotovoltaica non necessita di molta  manutenzione; si pulisce da sola con l’azione della pioggia. Sono le parti costituite da BOS che necessitano di regolari controlli perchè più soggette ad usura.
L’impianto fotovoltaico può rendere un’abitazione autonoma anche se a oggi gli impianti più diffusi sono quelli collegati alla rete elettrica. In questo modo non è necessario alcun accumulo perchè in caso di una richiesta di energia superiore a quella prodotta da sistema interviene la rete elettrica trasmettendo all’utenza la quota mancante.
Esiste la possibilità di installare dei contatori funzionanti in entrambe le direzioni, ovvero: quest’ultimi quantificano l’energia utilizzata dalla rete elettrica e valutano l’enegia prodotta dal sistema domestico. Questo rende possibile un calcolo tra il “dare” e l’”avere”,  permettendo all’utente di risparmiare sulle spese “vendendo” la propria energia all’Ente di competenza.
Questi sistemi sono ormai all’ordine del giorno quindi se dovete ristrutturare casa o costruire una nuova abitazione la raccomandazione è quella di sfuttare al meglio questo “combustibile naturale”, rivolgendovi a tecnici competenti che vi forniranno uno studio appropriato in base alle vostre esigenze.